venerdì 28 novembre 2008

Stages a Cagliari

Nel segnalarvi gli stage dei fine-settimana di Donato Juàrez, vi comunico che noi invece ci iscriveremo a quello di Osvaldo Roldàn e Anna Maria Ferrara.



In particolare raccomando alle nostre tangueras le lezioni di tecnica femminile di Anna Maria Ferrara che io ho frequentato anche l'anno scorso.

Ecco i dettagli:

sabato 6/12      ore  16.00-17.30: Tecnica femminile
                           ore   18.00-19.30: Tango

domenica 7/12      ore  15.00-16.30: Tecnica femminile
                           ore    17.00-18.30: Tango
                           ore    19.00-20.30: Tango

Lunedì 8/12      ore  11.30-13.30 Tango

(gli argomenti delle lezioni di Tango di Osvaldo Roldàn devono ancora essere definite)

Il costo di ciascuna lezione da un'ora e mezza è 20 euro.

Il sabato 6 Osvaldo e Anna Maria si esibiranno al Tango Loft e ci sarà Constanza Elizondo, un'amica argentina di Silvia, che si occuperà di mettere la musica.

Per qualsiasi informazione rivolgersi a Silvia Fracchia di Amistango, tel. 3476282060

Ci sentiamo stasera alla milonga.

P.S. Bravi tutti quelli che si sono già registrati nel blog: luisella-ledatang, mario, libertango, GiuDer, rosso48 e miki...

lunedì 24 novembre 2008

Norme di comportamento nelle milonghe

Nelle milonghe di Buenos Aires esistono norme di comportamento codificate dalla tradizione nel “modo di invito al ballo”. Non si fa mai una richiesta verbale (giudicata scortese), ma si utilizza il cabeceo, un accenno del capo molto discreto che l’uomo fa e che la donna può o meno ricambiare. Entrati nel salón, infatti, uomini e donne si dispongono ai lati opposti della sala e iniziano a miradar, ovvero a guardare intensamente la persona con cui desiderano ballare (per questo motivo, a dispetto di quel che accade in Europa e nei luoghi non tradizionali, le luci del salón sono abbastanza forti).


Qualora la persona mirada non abbia piacere di ballare con il mirador, declina l’invito voltando gli occhi altrove. Se invece ricambia il desiderio, lo sguardo si fissa sugli occhi del proprio cavaliere (si dice che la mirada se clava). Solo dopo che il gioco di sguardi è durato un bel po’ (per essere sicuri di non fraintendere ed essere fraintesi), la donna china leggermente il mento o abbassa le palpebre, in un gesto di assenso. Anche la donna può iniziare a mirar il ballerino con cui desidera danzare, ma spetta sempre all’uomo fare il cabeceo, nel caso in cui il desiderio sia reciproco.

Il rito si compie durante la cortina che separa le tandas (ogni tanda corrisponde a un gruppo di quattro tanghi): consiste in una sorta di intermezzo musicale, allietato da brani non tangueri, utilizzato per chiudere la tanda e riaprirne un’altra nella quale, appunto, si cambia partner.

Le convenzioni nascono sempre con un motivo ben preciso. Io ritengo che seguire queste semplici regole eviti tanti malumori e frustrazioni, tra i quali, almeno per le donne, dover ballare con partner non graditi perché sarebbe scortese rifiutare.

Le tandas sono studiate rispettando una certa omogeneità di stili, poiché vi sono ballerini che preferiscono ballare solo alcune musiche e altre no e non sarebbe bello iniziare ad impostare un certo tipo di comunicazione con il/la tuo-a partner su una canzone di Pugliese e poi dover passare (magari di malavoglia) a Narcotango… (senza voler imporre i miei gusti a nessuno).

Voi cosa ne pensate?

Conversazioni sul Tango

Qui si parla di Tango. Che cosa è per noi, come ci piacerebbe che fosse.
Possiamo aprire discussioni, lanciare idee, porre interrogativi, commentare le nostre milonghe, fare proposte.

Aspettiamo i vostri post.